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Lucca Changes BILANCIO SOCIALE E RENDICONTO CULTURALE 2020
Tuttavia è possibile fare un confronto tra il pubblico che ha seguito l’evento nel periodo che va dal
10 settembre al 9 novembre, periodo più breve rispetto a quello considerato negli anni precedenti. A
prima vista è stato rilevato che Lucca Changes ha contato su un pubblico molto variegato con un alto
tasso di fan “di settore”. Tante nicchie che insieme hanno interagito più volte con le pagine del sito.
Seppure con un numero complessivo inferiore rispetto al pubblico di internauti del 2019, la user expe-
rience del sito nuovo ha migliorato l’esperienza di navigazione. Infatti si è registrato: un aumento del
numero di pagine/sessione (da 3,03 a 3,61), un aumento della durata di sessione media (da 02:43 min a
03:28 min), una riduzione della frequenza di rimbalzo (da 51,21% a 33,41%).
Sia in questa edizione sia nella precedente sono stati più numerosi i nuovi visitatori rispetto a quelli
di ritorno. Inoltre il volume di utenti e di traffico è stata abbastanza costante nel periodo preso come
riferimento, per poi aumentare nei giorni del festival.
3.8.4. STAMPA
Dal 2019, con l’integrazione nel gruppo di lavoro di
due referenti per la gestione della stampa di setto-
re negli ambiti “comics” e “games, fantasy”, è stato
possibile fare un lavoro continuativo durante l’an-
no anche a supporto di tutte quelle attività corol-
lario di Lucca Comics & Games.
Inoltre, la squadra che abitualmente si compone
per il festival, nel 2020 si è dimostrata reattiva
anche durante il periodo della campagna #INER-
Elettra Lamborghini nell’area stampa di DATHOME (marzo-maggio 2020) e nel mese di
Palazzo Arnolfini luglio, massimizzando gli sforzi di tutto il gruppo
di lavoro.
Gli sforzi profusi nel 2020, tuttavia, non hanno prodotto i risultati a cui eravamo abituati sino al 2019
per diversi motivi: la drastica diminuzione degli spazi che la stampa abitualmente dedicava alla cultu-
ra, all’intrattenimento e al tempo libero a favore di notizie dedicate alla pandemia e la crisi economica
(o comunque alla cronaca), che hanno letteralmente fatto la parte del leone; la difficoltà vissuta in
prima persona dalle redazioni dei giornali (online e cartacei, per non parlare delle TV e delle radio)
che in diversi casi hanno dovuto ridurre drasticamente il personale di redazione; la saturazione in
brevissimi periodi dell’anno di troppe manifestazioni che, non essendo state cancellate ma posticipa-
te, si sono trovate a competere con concorrenti sino a quest’anno inimmaginabili.
Nemmeno le media partnership, al netto di quella con RAI ben documentata nel capitolo 3.4, sono riu-
scite a contrastare appieno le difficoltà percepite lato “uffici stampa” e “stampa tradizionale”, seppure
ci siano state delle eccezioni virtuose descritte nelle pagine seguenti.
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