Page 12 - Bilancio sociale 2019 - Lucca Crea
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Il saluto BILANCIO SOCIALE E RENDICONTO CULTURALE 2019
Non nel 2019. Decisamente no. Dopo un 2018 di grande successo per questo network operativo
- così definiamo Lucca Crea, un gruppo di donne e uomini in rete, prima che società di capitale -
non sono state assegnate tre nuove sfide, bensì l’ennesimo concept: accogliere nel programma delle
Crea-Attività tre eventi che da sempre connotano il territorio e il rapporto della sua comunità con i
monumenti cittadini. Verdemura e Murabilia, che hanno per 20 anni valorizzato a livello nazionale
la cultura botanico-giardinicola aggiungendo valore al nostro monumento identitario e Il Castello
Rivive, un evento che tra storia, sapori e spettacolo ha saputo far rivivere un luogo ricco di patrimonio
e umanità.
Un nuovo matrimonio tra Lucca Crea e gli eventi che tengono assieme il tessuto spettacolare della
città a cui appartengono. Eventi sempre tesi a intercettare anche le necessità della rete produttiva, non
spettacoli fine a se stessi, ma produzioni di opportunità per la crescita economica del territorio, locale
e nazionale. Impresa ancora più difficile: tenere insieme le necessità dell’investitore e prendersi cura
di ogni proprio spettatore singolarmente, per dirla con Paolo Grassi. Grassi, l’uomo nato il 30 ottobre
1919 che primo seppe dare corpo e dimensione in Italia al mestiere dell’organizzatore culturale. È con
il suo ricordo che abbiamo inaugurato il 53esimo anno di storia d’amore fra Lucca e il fumetto, tra la
città e le nuove forme di storytelling che atterrano non più come dischi volanti ma che si sposano con
il nostro patrimonio monumentale, donando nuove dimensione affettive ai palazzi, le piazze, le opere
d’arte che quindi si arricchiscono di nuovi significati.
Un momento della Cerimonia di Apertura del Festival 2019 e il francobollo per gli 85 anni di Paperino che ha
ottenuto il Guinness World Record per il francobollo più grande del mondo, 198,8×164,7 cm.
Una inaugurazione, quella voluta al Teatro del Giglio, che per la prima volta si è articolata come vera
e propria cerimonia di apertura, di fronte a quella platea in cui tutto è iniziato e in cui non potevamo
non ricordare il recentemente scomparso Rinaldo Traini, altro talento visionario che come Grassi
definì le regole di una intera filiera culturale.
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